La collezione alla quale ho lavorato prende vita dalla città
di Parigi; più esattamente dal modo in cui la si può vivere. Io ho voluto
raccontare di come un genio incompreso, un Maudit, vive la città. Il genio e la
città non hanno un rapporto semplice; si odiano ma sanno di appartenersi! Sono intrappolati
in un catulliano “odi et amo”.
La scelta delle righe è un omaggio a Parigi; precisamente, al suo passato.
Sono un potente eco dei moti rivoluzionari che a fine ‘700 scossero la Francia
e poi tutta l’Europa.
il punto da cui partire per me è sempre lo schizzo qualcosa di veloce ed immediato che mi permette di mettere su carta le mie idee senza troppe costrizioni |
il lavoro è cominciato decidendo come sfruttare il motivo del tessuto |
l'effetto creato con le righe - attraverso un complesso gioco di angolazioni - doveva risultare "chiassoso" |
assemblare tutti i pezzi di cui è fatta la giacca è stato un lavoro di estrema precisione |
l'effetto finale corrisponde perfettamente alla mia idea |
Ecco, io vedo la rivoluzione anche nel maudit. Perché costui riesce
ad incanalare il suo dolore, il suo spleen, facendone nascere arte.
mi piace pensare che la scelta del tessuto e del motivo sia magica.
RispondiEliminaLibertà e decisione al tempo stesso.